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TELECONTROLLO
GSM
ovvero "chi ha figli piccoli mi capisce!"
di Salvatore IWØDTK
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Nel marzo del 1930, dalla nave Elettra ancorata nel porto di Genova,
con un impulso radio (che percorse 14000 miglia) Guglielmo Marconi
accese le luci della città di Sidney (Australia) >>
Sapeste
quante volte questo scritto mi ha emozionato, come se fossi stato
presente all'evento, e probabilmente e' una delle fonti che alimentano
la nostra passione e da cui e' nata quest'esperienza.
L'oggetto che vi descrivo, nasce come ogni cosa, per un'esigenza
personale, e come sempre poi trova la giusta evoluzione nell'utilizzo.
Diversi anni fa mi capitò di arrivare davanti il cancello
di casa, preso il radiocomando per aprirlo, non funzionava, scopri
che la mia prima figlia, a furia di addentarlo nell'intento di alleviare
il dolore che le procuravano le giovani gengive, lo aveva praticamente
reso inutilizzabile.
Dopo qualche anno, con l'arrivo del secondo figlio, la storia si
ripeté.
Fu allora che pensai che sarebbe stato utile avere un'alternativa
al classico radiocomando e cosi iniziò a prendere forma nella
mia mente l'oggetto che oggi e' perfettamente funzionante ed operativo.
Osservando lo schema elettrico di figura1, si nota l'estrema semplificazione
circuitale avuta, grazie all'utilizzo di una Pic, la maggior parte
del lavoro lo svolge appunto il programma che vi gira.
Si fa' uso di un telefonino GSM che ha la possibilità della
vibrazione. Aprendolo localizzate il vibracall, e' un piccolo componente
che in alcuni modelli e' a forma di un eccentrico che ruota su se
stesso, in altri e' racchiuso all'interno di un contenitore a forma
e dimensioni di una batteria per orologi.
Saldando due sottili fili ai due poli che alimentano il vibracall,
si porterà la stessa tensione al pin 3 del comparatore LM311.
Importante, il vibracall non deve essere eliminato, infatti, la
presenza del condensatore C1 serve proprio a mantenere alto per
un certo tempo, la tensione al pin dell'integrato.
La regolazione della soglia tramite R2, andrà fatta facendo
illuminare a pieno il led presente in uscita al comparatore stesso
quando arriva la chiamata.
Attenzione ! non tutti i telefoni si comportano allo stesso modo
quando arriva una chiamata, o meglio, uno squillo non corrisponde
ad una vibrazione. Bisognerà quindi che sul vostro modello
contiate quante vibrazioni fa' con il numero di squilli desiderati.
Nella mia realizzazione ho usato un vecchio Alcatel il cui Joestik
ormai era fuori uso, estratto con due lunghi e sottili cavi la tensione
del vibracall, ho conteggiato 5 vibrazioni all'inizio del 3°
squillo.
Volutamente sono arrivato al 3° squillo per avere la sicurezza
che l'arrivo di un messaggio non potesse darmi problemi.
Il programma conta 5 imput sul pin d'ingresso (17), questi devono
arrivare in una finestra di tempo di 30 secondi, se superato questo
tempo non n'arrivano 5, la pic sì resetta rimettendosi in
fase d'attesa.
Se entrano 5 impulsi in 30 secondi, la pic porta a livello 1 il
pin 6 mandando in conduzione il transistor (tr1) e chiudendo i contatti
del relè. Dato che mi occorreva un contatto puro per un breve
tempo da mandare alla centralina del cancello automatico, il relè
resta chiuso per solo due secondi, poi si riapre.
Se nei 30 secondi si mandano altri impulsi, la pic non ne tiene
conto.
Per avere un altro comando bisogna attendere che terminino i 30
secondi in modo che la pic si resetti e si rimetta in attesa per
un nuovo conteggio.
Come sempre l'appetito vien mangiando, allora mi sono detto che
sarebbe stato comodo avere anche un comportamento bistabile, ed
ecco che e' stato aggiunto al programma una seconda funzione.
Quando si chiude S1, entrano i 5 impulsi, il relè si eccita
e resta in on.
Passati 30 secondi se s'inviano altri 3 squilli (5 impulsi), il
relè si diseccita restando in off.
Se si richiama si ricomincia.
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Chiaramente
la doppia possibilità di un comando mono o bistabile trova
una miriadi d'applicazioni, pensate alla possibilità di accendere
e spegnere un trasmettitore, un ripetitore, le luci della città
di Sidney, la macchinetta per il caffè, alimentare a distanza
qualsiasi utenza ecc, senza limiti
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Foto
1 |
Qualche
riga va spesa per le alimentazioni, il circuito va alimentato a
12 volt per la presenza del comparatore e del relè, la pic
a 5volt tramite lo zener e resistenza sul circuito stesso, e il
telefonino in questione a 3,8volt.
Fate attenzione con i telefoni, questi sono suscettibili e molto
al valore d'alimentazione, attenetevi tassativamente alla tensione
della batteria. Qualche millivolt in meno lo interpreta come batteria
scarica spegnendosi, qualche millivolt in più per protezione
si spegne lo stesso.
Lo schema di figura 2 riporta un alimentatore completo, variando
il trimmer R2 si potrà alimentare qualsiasi telefono da 1
a 12 volt, foto 1.
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Foto
2 |
La
presenza della batteria tampone Vb1, eviterà di dover riaccendere
il telefono dopo un calo tensione.
Come sempre le cose momentanee diventano poi le più definitive.
Montato inizialmente il circuito su millefori, foto 2 e rimasto
poi cosi, ma la semplicità non richiedeva certo un doppia
faccia, chiunque userà il supporto che meglio crede, se ne
esce uno stampato sarò felice di aggiungerlo.
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Foto
3 |
Consiglio
l'uso degli zoccoli, in particolare per la pic poiché a secondo
del telefono usato e delle diverse vibrazioni per chiamata, metto
a disposizione 4 file con 4 conteggi differenti da poter usare :
2,3,4 o 5 imput, per una completa flessibilità del sistema.
Nel telefonino, l'uso di una sim card nuova, eviterà falsi
comandi.
Il progetto semplice circuitalmente,foto 3, lo si e' potuto avere
grazie all'uso del pic 16F84, e' incredibile come una gran quantità
di funzioni che avrebbero dovuto svolgere un gran numero di componenti,
sia semplificato dall'uso di un software.
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Foto
4 |
Personalmente
non conosco linguaggi di programmazione cosi profondamente da potermi
cimentare in tale programmazione, per cui ho chiesto aiuto ad un
collega di lavoro, Danilo, che gentilmente si e' prestato al mio
tormento. A lui va' il mio ringraziamento se questo progetto ha
potuto vedere la luce.
A lui va il vostro contributo se tale circuito vi semplificherà
la vita.
La foto
4, mostra una seconda realizzazione con un telefono più alla
"moda", messo a disposizione dall'amico Emilio, a testimonianza
della facilità di replica.
Per ogni informazione ed ulteriori specifiche a riguardo, non esitate
a contattarci.
73'
de Salvatore IW0DTK
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Qui disponibili lo stampato lato rame e lato componenti dei circuiti sopra menzionati. |
Lato Componenti |
Lato Rame |
Si ringrazia per lo sviluppo dei PCB il collega IK2WQK Alessandro Zambelli. |
NOTA: dopo vari montaggi utilizzando diversi tipi di telefonini, mi sono accorto che quest’ultimi vengono costruiti in modo diverso a secondo della marca/modello. La differenza sostanziale che ci riguarda per l’impiego come telecontrollo, sta nell’alimentazione del vibratore. Alcune case lo alimentano con una tensione positiva con riferimento a massa, altre invece lo alimentano sempre positivamente ma non con riferimento a massa, quindi facendo una misurazione di continuità tra il negativo/massa del telefonino e i due capi del vibracall , non troverete continuità.
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Nel primo caso potremo collegare il telefono al circuito direttamente rispettando il collegamento negativo/massa. Nel caso in cui il telefono alimenti il vibra-call sul ramo positivo senza riferimento a massa, non potrete collegarlo al circuito direttamente, ma avremo bisogno di interporre un circuitino - vedi foto - per disaccoppiare i due componenti ricreando una massa comune, come da schema.
Collegate il telefono al trimmer e regolatelo per una tensione di collettore prossima allo zero, fatelo vibrare e verificate sul collettore una tensione positiva.
Collegate il collettore all’ingresso del telecontrollo, dissaldando il condensatore C1, rifatelo vibrare e regolando il trimmer R2 verificate il corretto funzionamento. Questa modifica purtroppo e nata solo dopo molto tempo dalla nascita del progetto, dato che per un fatto puramente casuale in 4 mie realizzazioni mi sono capitati sempre telefoni con riferimento a massa. Solo quando dovetti usare un modello che apparteneva al secondo tipo, mi sono accorto del problema, ma io non costruisco telefonini… |
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