Piccola, maneggevole, ottima per la ricerca in campo. di Achille IZØMVN / IWØBWZ
La realizzazione di una Moxon per la gamma radiosonde non è mai comparsa, fino ad oggi, sul sito Radiosonde e pensando che questa potesse avere delle buone caratteristiche ne ho fatto oggetto di sperimentazione, coordinandone la realizzazione da parte dei miei studenti di Telecomunicazioni (ndr. I.T.I.S. "G.Galilei" di Latina), parallelamente a quella di una Yagi 3 elementi, per le opportune misure comparative.
Analisi
L’antenna che vi propongo è stata concepita per un uso in campo quindi deve avere doti di leggerezza ed una buona ma non esagerata direttività ed essere adatta per un uso in portatile; inoltre, è stata concepita per essere realizzata con materiali comuni e facilmente reperibili. Attraverso l’ottimo sito “Moxon Antenna Project” è stato sviluppato il calcolo, per un centro banda teorico di 403 MHz, il cui risultato numerico è visibile nello screen-shot di figura 1.
Materiali e componenti
1 tubo di plastica da 50 centimetri, diametro 25 mm., per impianti elettrici; Bacchetta in alluminio, 1 metro x 2mm o spezzoni analoghi; 2 metri di cavo coax RG58; 2 morsetti serrafilo in ottone.
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| Fig.2: assemblaggio; il tubo funge da boom e da impugnatura. | Fig.3 - Particolare delle connessioni |
Realizzazione
Abbiamo scelto di realizzare l’antenna con una struttura robusta ma leggera: tubo in plastica da impianti elettrici e bacchette di alluminio recuperate da una vecchia antenna a cortina, per TV. Ogni altro analogo materiale può andar bene. Ecco le fasi di lavorazione, in 10 passi: - tagliare e forare il boom seguendo le indicazioni del disegno e delle foto, lasciando circa 20-30 centimetri in più per l’impugnatura;
- al tornio, realizzare il tappo/passacavo, in PVC, e inserirlo sul cavo (facoltativo);
- saldare il connettore BNC (T, SMA ecc... come richiesto) a un capo del cavo coassiale;
- saldare i morsetti all’altro capo, tenendoli distanziati con un pezzetto di plastica tipo fascette serrafili - eviterete il cortocircuito;
- inserire i due bracci del dipolo e fissare sui morsetti;
- inserire il riflettore;
- piegare, come richiesto, il dipolo e il riflettore;
- inserire un tubetto in plastica alle due discontinuità tra dipolo e riflettore, per aumentare la stabilità meccanica;
- sistemare un tappo, non forato, in testa d’antenna ed il passacavo, già inserito sul cavo, in coda sull’impugnatura;
- FATTO!
Si passa, ora, alla prova al banco. Misure e Collaudo
Analizzatore di spettro Promax AE476 (facoltativo). Trasmettitore a bassa potenza (100 mW): personalmente ho utilizzato uno Standard C528. All’analizzatore di spettro è possibile vedere la risonanza dell’antenna; in alternativa, è possibile usare un TRX portatile a bassissima potenza, con Wattmetro direzionale.
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Fig.4 - Particolare del punto di alimentazione |
Fig.5 - Il tappo che chiude il boom e tiene fermo il cavo coassiale |
Prove in campo
Nelle prove in campo l’antenna si è dimostrata molto versatile ed efficiente. La sua direttività permette di individuare con certezza la direzione di provenienza del segnale; la sua leggerezza permette, nella ricerca in campo, di brandeggiare agevolmente senza stancarsi. Inoltre, risulta meccanicamente “sicura” poiché non ha sporgenze particolari che possano arrecare danno a se stessi o a terzi. Ulteriori approfondimenti:
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