I radioamatori


I Guglielmo Marconiradioamatori sono hobbisti che, debitamente autorizzati dagli organi governativi, attuano con altri radioamatori scambi di messaggi di carattere tecnico, riguardanti esperimenti radioelettrici a scopo di studio e di istruzione e senza alcun interesse venale.

Per ottenere tale autorizzazione governativa occorre aver conseguito, previo superamento di esami ministeriali, la patente di operatore radio, che viene rilasciata dal Ministero delle Comunicazioni.

In altre parole il radioamatore è un ricercatore ed i fatti lo confermano: non a caso la tecnologia industriale negli ultimi anni ha attinto dalle esperienze dei radioamatori; le tecniche e gli studi di alcuni sono stati posti a disposizione di tutti.

Se si pensa al numero di radioamatori che quotidianamente operano in tutto il mondo, facilmente si intuirà che nessun organismo statale o privato potrebbe organizzare una così costante ricerca su tutti i fenomeni collegati alle trasmissioni via etere.

Il radiantismo è nato ai primi del '900. Dopo le esperienze transoceaniche di Marconi, specie negli Stati Uniti, si diffuse un notevole interesse per la costruzione di piccoli trasmettitori a scintilla, con i quali i primi hobbisti potevano effettuare comunicazioni a moderate distanze.

Le prime notizie sull'esistenza di stazioni di radioamatore risalgono al 1907. È un periodo storico di grandi invenzioni tecnico-scientifiche; il radiantismo era allora riservato a tecnici, spesso professionisti, in grado di costruirsi tutte le apparecchiature, o a dilettanti autodidatti sensibili a queste scoperte e con basi culturali sufficienti a darsi una autoistruzione in materia.

Radiantismo vuol dire ancora oggi studi, passione, severa applicazione; ed inoltre autocostruzione, capacità di operare e mantenere i propri apparati con competenza e cognizione di causa.