La TEP - Trans Equatorial Propagation
| di Carlo IZØEGC
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La banda dei 50 MHz è spesso indicata col sinonimo “Magic band” per via delle combinazioni propagative che spesso influenzano questa gamma di frequenza che si trova tra le HF e le VHF. Per questo motivo essa è il crocevia delle caratteristiche propagative delle decametriche e delle onde delle frequenze molto alte (144 MHz per i radioamatori), anche se in via ordinaria è dominata da propagazione Troposferica che consente collegamenti dell’ordine dei 600-700 Km.
Tra i vari tipi di propagazione che interessano detta banda, in periodi ed orari specificatamente riscontrati, è presente anche la TEP, acronimo anglosassone di Trans Equatorial Propagation.
La TEP non è esclusiva dei 50 MHz, ma l’effetto più rilevante lo si ottiene proprio in questa frequenza. Si sfruttano casi di TEP sui 18, 21, 24 e 28 MHz, ma anche sui 70 e 144 MHz.
Due stagioni. Non è possibile riscontrare e sfruttare la TEP durante tutto l’anno. Questa propagazione è tipica di soli due stagioni. Gli OM europei e nord americani (emisfero Boreale) possono sfruttarla durante l’Autunno e la Primavera. La peculiarità di questa propagazione è quella di manifestarsi attorno i due Equinozi (21 settembre e 21 marzo, sempre nel nostro emisfero, nell’Australe si differenzia di circa un mese per un effetto dovuto all’inclinazione dell’asse terrestre). La TEP dura all’incirca un mesetto a cavallo dei giorni indicati. Tecnicamente è dovuta alla medesima quantità di radiazione solare a cui i due emisferi terrestri sono soggetti da parte del Sole.
Come riconoscere la TEP. Un QSO effettuato grazie alla TEP è riconoscibile grazie a tre fondamentali caratteristiche: - la prima è che un collegamento radio ottenuto su una direttrice Nord-Sud e viceversa, o comunque con una certa angolazione perpendicolare all’Equatore;
- la seconda caratteristica è che i QRB, ovvero le distanze coperte dai collegamenti radio, non sono inferiori ai 5.000-8000 Km. Le distanze massime invece sono notevoli. In 50 Mhz si presentano QRB anche di 12.000 Km dovuti ad una combinazione F2-TEP, una sorta di multi-salto dell’onda che sfrutta lo strato F2 più la Transequatoriale. L’effetto TEP si percepisce in modalità intensa nelle zone comprese tra i 20-30° di latitudine Nord ed altrettanti a Sud.
- gli orari della TEP sono quelli che vanno dal primo pomeriggio alla serata.
I Beacon. I radiofari sono strumenti assolutamente indispensabili per monitorare la presenza ed il tipo di propagazione. Nel caso della TEP, noi europei terremo d’occhio le QRG (frequenza) in CW dedicate ai beacon, in particolar modo quelli dell’Africa meridionale. Beacon Sud Africani come ZS6TWB a 50.044 e Z21SIX a 50.002 dallo Zimbabwe si ascoltano abbastanza facilmente. Noi italiani terremo in considerazione che ciò che ascoltiamo è un segnale che spesso ci giunge, seppur debole, pulito. E’ emesso, come spesso accade per la maggior parte dei beacon, da uno stadio finale di qualche Watt. In tanti casi non raggiungono nemmeno l’ordine della decina watt. Le antenne dei sud africani sono dipoli o direttive orientate verso la direzione Nord.
A tal riguardo, consiglio la lista aggiornata dei beacon mondiali che sono operativi sulla gamma dei 6 metri:
http://www.keele.ac.uk/depts/por/50.htm
Ndr. Attenzione al cambio frequenza dei Beacon, dall’anno 2012 è prevista una nuova allocazione per i beacon secondo quanto dettato dal Band Plan Region 1, quindi ci sarà una QSY progressiva nella porzione 50.400-50.5000 KHz.
RST. Come accennato in precedenza, i segnali sono udibili in maniera pulita, bassi ma chiari e quasi privi di QSB, sia per il CW che per l’SSB. Lo scarso rumore galattico, particolare delle VHF, consente di operare anche con segnali deboli, S 0, S 1. Questa è una marcia in più per i DX, ma è anche vero che per chi risiede in un centro cittadino oppure è ubicato in prossimità di linee di media-alta tensione, i 50 MHz possono rappresentare una gamma molto rumorosa, influenzata moltissimo dal rumore artificiale.
Tecnicamente come avviene? La TEP non è un vero e proprio tipo di propagazione, ma è un’anomalia che consegue, ai livelli equatoriali, dagli strati della Ionosfera nelle regioni E ed F, in cui si intensifica la concentrazione elettronica sullo strato F2, tutto in base alla distanza del Sole sullo Zenith nei due periodi dell’anno sopracitati.
Un effetto “guida d’onda” lo si ottiene con la combinazione accennata, che produce un condotto di qualche migliaio di Km. I segnali radio, con un certo take-off (angolo di irradiazione sul piano verticale) riflettono su delle nubi o masse elettronicamente concentrate ubicate ad entrambi gli estremi equatoriali. Il segnale radio quindi parte con un primo salto che raggiunge queste nubi elettroniche e poi viene convogliato attraverso la “guida d’onda” per poi ritornare su nubi dell’opposto emisfero, di nuovo giù sulla superficie terrestre.
Quali strumenti utilizzare? A dispetto delle enormi distanze che si coprono con questa anomalia propagativa, i collegamenti possono essere effettuati anche con qualche decina di Watt. Negli orari indicati, con potenze di 80-100 Watt è possibile ottenere QSO quotidiani per tutto il periodo interessato dalla TEP, anche per diverse ore. Ciò non toglie che anche con potenze inferiori, se non addirittura in QRP, possano avvenire DX con stazioni Sudafricane.
Per l’antenna si consiglia una direttiva, a prescindere dalla polarizzazione, orizzontale o verticale che sia, un minimo di guadagno fronte/retro credo che sia indispensabile. Un lobo di irradiazione che punta sulla direttrice Nord-Sud è pur sempre un valido strumento per usufruire della TEP, ma comunque anche con una verticale si possono ottenere dei risultati soddisfacenti.
Conclusioni. La cosa bella della TEP è che si verifica due volte l’anno, in due stagioni opposte, Autunno e Primavera, periodi in cui la Magic band è soggetta ad altri tipi di propagazione, quindi, seppur sporadici i collegamenti radio su questa banda sono ottenibili in tutte le stagioni.
Per finire non mi rimane che invitarvi ad essere presenti sui 50 MHz durante le due stagioni menzionate e di provare a tenere come monitor le frequenze dei beacon africani, nonché un occhio al DX cluster.
Si consiglia anche di visitare: http://www.vhfdx.info/spots/map.php?Lan=E&Frec=50&ML=L&Map=EU&DXC=N&HF=N&GL=N
73 & GL de IZØEGC
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